E adesso è ora di raccontarvi questo torneo di scacchi.
Un torneo previsto di 9 turni, per motivi di organizzazione e di inserimento del rapid misto – bellissimo – ridotto a 7 turni. Numero di squadre dispari. Basta poco per capire che in un accoppiamento di squadre, per ogni turno c’è una squadra che prende il bye. Questo significa riposo e 1 punto.
Chi prende il bye? La squadra più debole, cioè quella che ha il numero di ID più basso: la media del punteggio Elo dei primi quattro giocatori più forti. E poi, quando si sviluppa il torneo, la squadra in fondo alla classifica che non ha ancora riposato.
L’Italia parte al n.8 su 13 squadre; affronta la Polonia (n.2), l’Armenia, l’Ungheria, la Bosnia & Erzegovina, conquistando due vittorie, una patta e una sconfitta con la Polonia. Alla classifica dopo il quarto turno siamo intorno al podio (terzi) a pari merito con i polacchi e i kazaki; ci precedono ex-aequo Ucraina e Croazia.
Purtroppo questo risultato così positivo ci compromette tutti gli accoppiamenti successivi: siamo presi dalla Croazia (Campione del mondo in carica) e poi dal Kazaksthan (Campione olimpico in carica), e sono purtroppo due sconfitte dolorose ma onorevoli e combattute: una a 2,5 – 1,5 e l’altra 3 – 1 con la nostra prima scacchiera anche influenzata.
Classifica finale:
Croazia 12 punti – medaglia d’oro;
Polonia 11 – medaglia d’argento;
Kazakhstan 10 – medaglia di bronzo;
Ucraina 10; Germania 8; Uzbekistan 7;
Serbia, Ungheria, Italia, Bosnia & Erzegovina 6;
Armenia, Turchia 4;Brasile 1.
Concludiamo quindi le Deaflympics guardando certo la classifica finale. Ma vogliamo fare alcune considerazioni.
Siamo stati bravi nella prima metà del torneo, e questo non ci ha permesso di prendere il bye nei primi turni e poi fare un torneo di rimonta come altre squadre che hanno affrontato, in una successione più favorevole, squadre più abbordabili. Avremmo certamente raggiunto una posizione migliore. Comunque, siamo stati una squadra unita e compatta: abbiamo affrontato le tre squadre del podio e tutti gli avversari con coraggio e senza mai tirarci indietro. Abbiamo giocato sempre sul filo dell’equilibrio senza mai perdere nettamente, facendo almeno sempre 1 punto e lottando fino alla fine per portare lustro all’Italia.
Torniamo a casa con:
- una prima scacchiera di cui la FSSI può essere orgogliosa: Antonio Varvaglione imbattuto;
- una seconda scacchiera alla prima Deaflympics solida e affidabile: Alessandro Cellucci;
- una terza scacchiera, capitano, forte motivatore e trascinatore della squadra: Tommaso Caroli;
- una quarta scacchiera new entry FSSI, emozionato ma pieno di entusiasmo contagioso: Michele Biasiolo.
“Comunque una buona olimpiade, vediamo alle prossime manifestazioni della Federazione, grazie di questa splendida avventura FSSI!” hanno detto Rosa De Luca e Giuseppa Torrisi dello staff e gli scacchisti Antonio Varvaglione, Alessandro Cellucci, Tommaso Caroli e Miche Biasiolo.
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