Contro i campioni del mondo in carica, l’Italia non sfigura ed anche se spreca due tiri liberi, va in rete con Vuillermin. Adesso un giorno di stop per cercare di recuperare e poi sarà lrlanda
Le ragazze di mister Mario Lovo dopo Brasile e Spagna, sono scese in campo contro i campioni del mondo del Giappone. Si parte con Villa, Santini, Marguccio, Vuillermin e Nanì. In panca Marguccio, Giura, de Sanctis, Vaccaro, Mellal, Marti e Montilla. Il Giappone risponde con Kunishima, Yamasaki, Mihagy, Sakai, Abe, Kawbata, Nakajima, Miyata, Iwabuchi Serizawa, Kiriu e Nakai.
L’Italia e viva e parte bene con Vuillermin e Nanì che si presentano in sequenza davanti al portiere nipponico. Italia ben dentro la partita, fantastica galoppata di Santini che al 5’ minuto mette una palla invitante in area nipponica ma purtroppo vuota di compagne. In contropiede Villa salva in calcio d’angolo il tiro di Sakari. Peccato che proprio da lì arrivi il primo gol nipponico con Kiryu Rena, complice però una difesa azzurra rimasta per l’occasione un pò ferma.
Un minuto dopo ancora un batti e ribatti in area italiana e difesa in difficoltà, mentre è rapida la nipponica Iwabuchi a spedire in rete.
Questo è il momento peggiore dell’Italia. Dopo appena due minuti ancora un salvataggio e nuovo calcio d’angolo. Proprio da questo scaturisce all’8’ minuto il terzo goal di Iwabuchi. In questa fase l’Italia subisce le nipponiche andando a complicarsi la vita con passaggi inefficaci e lunghi o retropassaggi al portiere ad altissimo rischio.
E’ un primo tempo che si chiude con un’Italia che ci prova, ma quello che trapela dai tifosi sugli spalti è la necessità di ritrovare fiducia, serve un gol come il pane per queste atlete: fino a quel momento hanno visto le avversarie spesso avanti con conclusioni molteplici e scambi veloci.
Ad ogni modo le Azzurre, nel secondo tempo, scendono in campo con animo e giocate diverse.
Subito sgroppata a tutto campo di Vuillermin che fraseggia con Nanì, la palla esce fuori. E’ però il preludio al primo gol Azzurro. Super, non solo nella finalizzazione: Federica Vuillermin parte da sola, lascia sul posto due avversarie con un dribbling secco e palla potente, quasi di rabbia, sotto al sette! Minuto 14 del 5 marzo 2024 è un momento storico, è il primo gol di una giocatrice italiana di futsal ad una Olimpiade!
È la spinta che serve, le ragazze italiane si buttano all’attacco e costringono il Giappone a commettere una serie di falli che fruttano ben due tiri liberi, purtroppo sprecati. È forse il momento che potrebbe far cambiare volto al match ed invece prima Santini spara fuori e poi Nanì che tira sul portiere, vanificano la possibilità di dimezzare quantomeno lo svantaggio.
Le ragazze italiane non si arrendono e rimangono in attacco: arriverà una traversa di Santini!
Ma proprio nel momento migliore di tutta l’olimpiade arriva la doccia fredda: Mellal perde una palla velenosa in area e il Giappone non perdona e mette a segno l’1-4!
La stanchezza si comincia a sentire non solo fisicamente ma psicologicamente. Nonostante la panchina corta e partite così impegnative e ravvicinate, le azzurre continuano a provarci ma certo con meno ritmo e lucidità. E’ proprio per la mancanza di questa, a causa di una palla persa a centrocampo, l’Italia subisce con Abe Natsumi il 5’ gol a quattro minuti dalla fine.
Eppure ancora le indomite ragazze della Nazionale calcio a 5 femminile sorde, trovano dentro di loro la forza per tornare a lottare e attaccare: un’azione corale finisce con Federica Vuillermin che fa filtrare una palla su cui Nanì arriva con un attimo di ritardo, goal per poco.
E ancora: a 10 secondi dal termine, sull’asse di una sfinita ma ancora caparbia Santini, parte l’ultima azione delle Azzurre con Vuillermin che raccoglie il passaggio e impegna severamente il portiere nipponico.
Finisce 5 a 1, ma certo da qui si riparte perchè finalmente questa squadra avrà un giorno per riposare e recuperare. La aspetta l’Irlanda ed una vittoria sarebbe la giusta gratificazione all’impegno seppur segnato da un sorteggio troppo penalizzante e dai guai fisici che non si contano. L’Italia oggi ha perso, ma vedremo.