Winter Deaflympics Erzurum 2024: Luca Loranzi è d’oro nel gigante. Il 16enne della Val Rendena Luca Loranzi, atleta dello Sporting Campiglio, del Comitato Trentino ed anche dello Scialis Aps, ha realizzato forse la vittoria più bella della sua ancora giovanissima carriera. Più sentita rispetto al titolo italiani Children di slalom della scorsa stagione e di tante altre gare giovanili disputate negli Under 16.
Il terzo posto conquistato l’altro ieri in slalom già lo aveva reso felice ma un po’ gli era rimasta lì, oggi invece è riuscito a dare tutto quello che aveva in un mix perfetto di tecnica, tenacia e coraggio. Così l’oro dei Giochi silenziosi è meritatamente tutto suo. È riuscito a precedere di 11 centesimi il giapponese Yusuke Murata che aveva chiuso la prima manche davanti a lui. Terzo posto per l’austriaco Christoph Lebelhuber che ha 18 anni piò di Luca e un palmares di tutto rispetto.
È da applausi anche il settimo posto conquistato da Gabriele Calcaterra, anche lui 17enne dello sci club Azzurri del Cervino, che è riusciti a tenere testa a tanti atleti ben più grandi di lui.
C’è grande euforia nel clan Azzurro, dal DT Cinzia Bonadeo, all’allenatore della spedizione Azzurra di sci alpino Claudio Ravetto, fino allo skiman Dino Palmi. E tra i suoi fan piò accaniti c’è anche Andrea Odinotte del Negozio laboratorio Skicenter di Bressanone che gli ha “cesellato” gli scarponi con le sue note doti di esperto bootfitter.
Luca ci teneva tantissimo a essere presente e a vivere l’esperienza dei Giochi pur dovendo rinunciare ad allenamenti e gare degli Aspiranti. “È nato un po’ tutto per caso”, dice suo papà Rudi dal salotto di casa di Tione, 25 km sotto a Campiglio, di fronte a Bolbeno. “Luca incontrò Claudio Ravetto durante un allenamento col comitato allo Stelvio questa estate e il tecnico biellese gli propose di far parte della spedizione Azzurra di Erzurum, col pieno appoggio di Matteo Guadagnini, cittì del sodalizio Trentino“.
L’unico dilemma era rappresentato dai Campionati italiani Aspiranti in programmazione nella settimana entrante. “In effetti – continua il papà di Luca – nei primi giorni sono programmate le gare veloci e ci sono i tempi per gigante e slalom. Luca tornerà da Erzurum mercoledì con l’intera spedizione Azzurra e anche se ci sono due ore di fuso e un po’ di trambusto per il viaggio, possiamo raggiungere lo Zoncolan, che è a circa 4 ore da casa, giovedì e partecipare almeno allo slalom di venerdì. Vedremo come si sentirà mio figlio“.
Luca che allo Sporting è nelle mani tecniche di Giovanni Pasini e Davide Beccari, arriva anche da un infortunio, non gravissimo (botta al ginocchio e leggero stiramento del tendine) ma bene o male ha saltato quasi tutto il mese di gennaio. Poi a febbraio ha partecipato a un ritiro di allenamento con Ravetto a Bielmonte. A vedere i risultati di Erzurum, bronzo in slalom e oro in gigante, col 4° posto in superG possiamo dire abbia recuperato bene!
“E dalla categoria baby 1 che almeno un podio nelle gare più importanti, se l’è portato a casa – continua Rudy. Credo abbia un vantaggio, non subisce mai la gara che invece considera come una opportunità, soprattutto quelle di un certo peso, che siano qualifiche o finali. Così nelle classiche sul podio c’è salito sempre, dai Giovanissimi al Pinocchio, dall’Alpe Cimbra agli Italiani.
Ovvio, adesso nei giovani il gioco inizia a farsi più duro, ma per lui lo sci, anzi, la neve, è tutto. L’altro giorno quando è venuta giù una buona dose di neve è rimasto in giardino a spalare per ore. È il suo ambiente, la sua felicità e la cosa positiva è che è sempre contento, innamorato della vita. Cercherà, come tanti altri, di percorrere la carriera di atleta, ma questa rimane una sua decisione”.
Rudi non è maestro di sci, allenatore o un ex atleta: “Ho fatto un anno col Gruppo Sportivo da Militare ma poca roba e con mia moglie e mia figlia sciamo per puro divertimento. L’ariete è soltanto Luca e vedremo come proseguirà il suo cammino. Quest’ano, prima dell’infortunio, ha iniziato la stagione abbastanza bene, partendo ovviamente da Nc fino a ottenere 58 punti in slalom, anche se a lui piacciono un po’ tutte le specialità.
Riguardo al problema all’udito: “La cosa è comparsa a circa dieci anni. Ha cominciato a perderlo ma con l’apparecchio ha risolto, quindi se ci parli assieme non ti accorgi di nulla e lui stesso non trova ostacoli particolari. Sono contento che abbia voluto affrontare questa avventura, un’esperienza in più che credo gli servirà moltissimo nella sua carriera sciistica e nella vita”.